Precisamente un anno fa abbiamo conosciuto il progetto di Boyan Slat e abbiamo a stento frenato l’entusiasmo. Per chi ancora non lo conoscesse si chiama “The Ocean Cleanup” ed è il metodo più efficace ed economico per pulire gli oceani infestati dalla plastica.
Quello che rende questo progetto senza precedenti è il modo in cui è stato pensato. Si tratta di una gigantesca barriera galleggiante, lunga un chilometro, che spinta dalle correnti d’acqua è in grado di raccogliere i rifiuti che si trovano sul suo passaggio.
A differenza delle altre tecniche obsolete non sono più le imbarcazioni che vanno a ripulire il mare (con costi di lavoro altissimi), ma sono le correnti che portano la plastica ai depuratori. È 33 volte meno costoso rispetto ai metodi convenzionali di pulizia. Inoltre il braccio delle stazioni ideate da Boyan rispetta la fauna ittica, lavorando in superficie ed entro i tre metri, una zona ricca di rifiuti plastici.
Il primo test è stato eseguito nelle Azzorre da un team di ingegneri. Ma grazie a una raccolta fondi di più 2 milioni di dollari, il progetto è stato ufficialmente avviato. La prima prova si sta effettuando nel Mare del Nord. La scelta non è casuale. “Quella zona”, ha spiegato Boyan: “registra tempeste più forti del Pacifico: perciò se resiste qui, può farlo ovunque”.
Alla struttura è stato installato un sistema di sensori che analizzeranno i dati per i prossimi dodici mesi. L’obiettivo è quello di arrivare a catturare e riciclare 7,25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica entro il 2020. Una quantità pari a 1000 Torri Eiffel.
“Viviamo in un’epoca della plastica”, ha detto Boyan durante una conferenza di TED. “Anche se vogliamo mangiare un biscotto dobbiamo sempre scartare la sua confezione di plastica”. La plastica in ogni sua forma è devastante, sono i frammenti ad esempio che uccidono gli uccelli marini che li scambiano per cibo.
In questa breve conferenza Boyan racconta come è nata la sua idea: dai primi esperimenti con la “raccolta a strascico” alla tecnica per separare i piccoli frammenti di plastica dal plancton necessario alla sopravvivenza dell’ecosistema marino.
Per fare quello che Boyan ha in programma, prima della sua invenzione, ci sarebbero voluti 79 mila anni. Oggi cambiare qualcosa è diventato realistico, e la vita degli oceani e del nostro pianeta si prepara finalmente a cambiare rotta.