Traduzione a cura di Daniel Iversen

Negli esempi sono inclusi tre delle più grandi istituzioni pubbliche islandesi, tutti i ministeri, la città di Reykjavik e l’ospedale nazionale. “Questi stanno mettendo su un buon esempio di migrazione”, dice Björgvinsson.
Il progetto, spiega, porterà un infrastruttura comune per le migrazioni. Qui le amministrazioni pubbliche stimare e documentare la maturità dell’open source come alternativa al software propietario. “Questo incoraggerà la collaborazione tra le istituzioni pubbliche, i providers di servizio della IT e la comunità del free e dell’open source in Islanda.”
Uno dei primi passi del progetto di migrazione consiste in una serie di lettere spedite a tutti i dirigenti delle istituzioni pubbliche, le quali raccomandano per esempio di usare degli standard aperti, puntando su esempi che facilitano lo spostamento al free e open source.
E’ stato anche formato un gruppo di specialisti che monitorerà il progetto, mirando di prevenire futuri errori. Il progetto sta anche compilando una lista di progetti in corso che riguardano l’uso dei software free e open source da parte delle istituzioni pubbliche per permettere la collaborazione su questi.
Nessuna restrizione per l’open source
“Successivamente, ci accertiamo che nelle nostre scuole pubbliche il curriculum nationale non restringa l’uso di software free e open source.”
Il progetto sta anche lavorando a un bando di gara per l’acquisto di servizi basati su software libero e open source.
“Le istituzioni, in questi ultimi quattro anni, si stanno lentamente muovendo verso il software libero. Durante questo anno scolastico, 2011-2012, due nuove scuole secondarie hanno spostato interamente i loro sistemi verso software free e open source, portando il conto a cinque scuole su 32.”
La maggior parte delle scuole secondarie stanno già usando Moodle, un sistema open source per la gestione del sistema.
Altri enti pubblici come la neonata commissione Media usa anch’essa interamente software open source e libero.
“Il progetto di migrazione di tutto il paese si baserà sulle loro esperienze, e, si auspica, aprirà la strada da seguire ad altre istituzioni.”
FONTE: Joinup European Commission

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son cose belle
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