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lunedì 12 novembre 2012

Viaggio nell’Italia che… Cambia!

Daniel, il camper, il PC, la telecamera e un viaggio “per incontrare e conoscere chi ha preso la propria vita in mano, senza aspettare che qualcuno agisse al suo posto”. Mi ha affascinato immediatamente. Ho cominciato a diffondere su Facebook e Twitter i post, ho contribuito alla raccolta fondi. Volete sostenere anche voi questo progetto? Su Starteed potreste contribuire economicamente, invitarlo a passarvi a trovare, diffondere i post via Facebook e twitter usando l’hashtag #viaggioitaliachecambia, seguire il suo viaggio per le storie “nell’italico stivale”.
Diamo una mano a Daniel a raccogliere storie che ci farà bene conoscere e che ci ispireranno?
Lo invitiamo a raccontargli le nostre che ispireranno altri?
Leggi quì il suo primo racconto 

Qui la raccolta fondi : http://www.starteed.com/projects/389
Qualche parola sul progetto da : http://www.italiachecambia.org/il-progetto/
Ripercorreremo l’italico stivale da nord a sud, da est a ovest, a bordo di un camper, alla ricerca di tutte quelle esperienze di vita diversa, di cambiamento, di autoproduzione, di ritorno alla campagna, di politica virtuosa, di riduzione dei consumi, di riscoperta del senso della vita, di maternità, di convivialità. Lo faremo per raccontare un paese diverso, un’Italia che cambia, e per raccontare il nostro cambiamento, che nascerà dall’incontro e dal confronto con le mille realtà. Un camper, un libro, un viaggio, un documentario, ma soprattutto un nuovo modo di vivere ed esistere.
“E’ arrivato il vento del cambiamento!” hanno gridato in tanti dopo la vittoria a Milano del Sindaco Pisapia o il raggiungimento del quorum ai referendum.
Gli italiani vogliono il cambiamento! Affermano tutti i partiti, di destra, di centro, di sinistra.
Ne parlano i giornalisti, ne parlano i politici, ne parlano gli opinionisti. Eppure, molti di loro non sanno nemmeno cosa sia un vero cambiamento e molti altri lo temono immensamente.
Mentre il mondo della politica e dei mass media, in modo sempre più autoreferenziale, continua a raccontare e a raccontarsi di un Paese decadente, volgare e immobile, lontano da loro, dai riflettori dei mass media, dai reality show e dai talk show, dai quotidiani e dai settimanali di costume, si è andata affermando un’altra Italia.
E’ un’Italia complessa, variegata, multiforme. Un’Italia fatta di singoli, fatta di movimenti, fatta di artigiani, di laureati, di contadini. Un’Italia fatta di giovani e di anziani, di donne e di uomini, di amministrazioni e di gruppi. Di esperienze radicali e di esperienze “integrate”. Di chi cerca di cambiare il mondo e di chi lotta per cambiare se stesso.
Di chi ha detto basta al “lavoro” tradizionale, di chi ha detto basta alla politica tradizionale, di chi ha deciso di lasciare la città e di chi ha deciso di entrare in transizione.
L’Italia dei “downshifter”, dei decrescenti, dei bioregionalisti, dei comuni virtuosi, dei “transizionisti”, degli ecovillaggi, degli eco-vicinati, dei co-housing.
L’Italia dei comitati per l’acqua pubblica, delle esperienze degli orti urbani, della permacultura, del ritorno alla campagna, del volontariato.
L’Italia di chi non insegue la carriera, il denaro, la crescita del pil o dei propri biglietti da visita.
Di chi vive con poco e di chi cambia poco per volta.
Un’Italia che non aspetta che siano altri a cambiare le cose, ma che – spesso in silenzio – si è messa in moto.
Da nord a sud, vive e palpita un’Italia diversa.
Ma sarà vero? O sono solo chiacchiere? Ennesimi fenomeni virtuali, che servono a riempire le chat e a placare le coscienze?
Parto, voglio scoprirlo, voglio raccontarlo.
IL VIAGGIO
Io, il mio camper, il mio pc, la mia telecamera.
Parto. Ho deciso. Voglio fare questo viaggio.
Non mi sarà difficile, sono anni che lavoro “in questo settore”. Ho tante persone che ho voglia di incontrare, che ho sentito solo via mail, che ho letto o di cui mi hanno parlato.
Non ho una scadenza, non ho un calendario preciso. Voglio farmi trasportare dalle esperienze, voglio conoscere davvero questa Italia che cambia, per vedere se cambia davvero. E per capire se io posso cambiare…
Andrò a trovare i singoli che vivono in modo diverso. Andrò a trovare i rappresentanti dei tanti movimenti a-partitici e vedrò che combinano.
Andrò da loro e mi fermerò.Li conoscerò, li intervisterò, cercherò di stare con loro. Senza pregiudizi. Senza voler criticare o esaltare.
E cercherò di capire se il vento del cambiamento di cui tanti parlano sta davvero arrivando.
Per saperne di più sul progetto leggi l’intervista che ho rilasciato ad Andrea Bertaglio.

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Fausto Govoni

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